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SE MORIRE PUO’ SERVIRE

di Massimiliano Forgione
Tra i diversi e ultimi fatti tragici di cronaca nei confronti dei quali spesso, superficialmente, per sopravvivenza, per non rinunciare a quel po` di leggerezza che ogni tanto ci spetta, volutamente non soffermiamo la nostra attenzione, quello che pi? mi ha imposto riflessioni e necessit? di analisi ? la morte del giovane Angelo;
un nome che a ragione sembra svanire fatidicamente, purtroppo, esattamente come quel desiderio di pace per il quale era partito, a ventiquattro anni, con i suoi capelli ricci e quell`espressione ingenua, di chi mai si sarebbe aspettato che un altro giovane della stessa et? e con probabilmente quell`altrettanta espressione ingenua, ma con ben altro desiderio di vendetta per sofferenze subite, un giorno, nel pieno centro di Gerusalemme, citt? di incroci di diverse culture e per questo nonostante tutto ancora fascinosa, avrebbe incontrato la morte, alle spalle, fatta di tre fendenti crudeli e precisi, due che trafiggono i polmoni e uno la nuca??fa ribrezzo solo pensarci, rende difficile qualsiasi prosecuzione?..anche di quanto si sta rielaborando.
S?, perch? la notizia ? stata gi? elaborata, Barcondicio, chi per esso scrive ? evidente che non ? e non ha inviati sul posto ma rielabora in chiave, si spera, critica e obiettiva attingendo da diverse fonti giornalistiche; ma il punto ? proprio l?: la rabbia di dover scrivere per poter sputare fuori tutto il disprezzo per ci? che da tempo il giornalismo non ? pi?, asservito com`? a logiche di profitto, di ideologie partitocratriche, di aspirazioni di opinionisti da salotto che mettono in primo piano le loro facce, qualora la firma non dovesse bastare a contornare l`idiozia di giudizi sommari espressi per convenienze servili.
Alcune testate giornalistiche hanno accolto le infamanti riflessioni dell`esponente dell`UDC Emerenzio Barbieri per creare il necessario contraltare a quelle del padre della giovane vittima, Michelangelo Frammartino; altre, invece, hanno speculato su quelle affermazioni per avvalorare l`ignobile odio di cui non sanno fare a meno.
?Stiamo vivendo in una sofferenza totale, assoluta, ma Angelo credeva nella pace, in un mondo pi? giusto e dobbiamo crederci anche noi???..ci? che fa pi? rabbia ? che mio figlio sia stato ucciso per errore, il che conferma che Angelo ? stato vittima della guerra, dell`ingiustizia del mondo???.chi lo ha ucciso ? un ragazzo, con idee diverse, con idee sbagliate?..purtroppo Angelo non sar? l`ultimo a cadere cos?, ci saranno altre vittime per questa situazione?. Chi parla ? il padre di Angelo, certo si tratta di un rielaborazione di quella che ? gi? una rielaborazione (l`intervista a Repubblica del 20 Agosto 2006) giornalistica, ma giudicate voi nella sostanza che razza di persona dev`essere quel politicante di turno (Emerenzio Barbieri UDC) che afferma: ?sono parole vergognose?..cosa significa quando parla di errore? Forse che ammazzare un ebreo qualsiasi ? un delitto meno grave che uccidere un italiano??.
In questa rielaborazione di rielaborati riportiamo l`ultima affermazione di Michelangelo Frammartino: ?Noi avevamo gi? le nostre idee, lui le ha a dir poco perfezionate. Ed ? per questa ragione che insieme a un grande dolore proviamo anche una grande soddisfazione?.
Come spiegare a Emerenzio Barbieri che anche io sarei fiero di essere tanto Angelo quanto il padre di Angelo?
 




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