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Critichì |
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Ok in Libano..ma a dicembre via dall`Afghanistan
Intervista di Raimondo Cucciolla
Agnoletto dai movimenti di piazza ad onorevole per una partecipazione attiva dei cittadini alle scelte del governo. In questa conferenza abbiamo sentito un ministro (Ferrero) riguardo la legge finanziaria pronto a discutere e a raccogliere le reazioni della gente.
Quanto si pu? sperare che le primarie, dopo le esperienze Vendola e Prodi, possano diventare delle scelte di partiti? E che rischio c`? che il partito unico possa diventare ancor pi? una macchina burocratica dei partiti nelle scelte escludendo gli elettori?
Intanto penso che qui sono state dette cose importanti su 2 versanti.
La societ? civile qui presente, rappresentata dalle associazioni, ha detto molto chiaramente che non prende nulla a scatola chiusa e che vuole vedere cosa c`? dentro nel programma della finanziaria, nelle proposte che fa il governo e le vuole discutere. Non c`? nessun appoggio a priori, a occhi chiusi al governo. L`associazionismo e il movimento avanzano le loro proposte poi su queste si confrontano e vedono qual ? la posizione del governo. D`altra parte c`? stata da parte del Ministro per le Politiche sociali, una sua forte disponibilit? al confronto e soprattutto ha chiesto una partecipazione diretta e un ascolto da parte del governo e questo mi sembra un passo avanti. Forse questa sensibilit? non ? di tutto il governo per? almeno da qualche parte si comincia.
Seconda questione: le primarie sono state un segnale importante che poi hanno dovuto fare i conti con una legge elettorale assolutamente bloccata che non permetteva al cittadino di scegliere chi eleggere. Ma le primarie non sono solo una questione elettorale, indicano comunque una partecipazione che non ? solo sulla scelta dei nomi ma deve essere anche sulla costruzione del programma. Mi auguro che questo metodo venga utilizzato dall`Unione. Non ? che si utilizza un metodo prima e uno dopo l`andata al governo. E` necessario sapere su grandi questioni come la pensa la popolazione. Faccio un esempio: se voglio indire un referendum in Valsusa per scoprire cosa pensa la popolazione della vicenda della cava il risultato sar? evidente. Non penso che ci sia all`orizzonte la possibilit? di creazione di un partito unico. C`? un percorso di alcune forze politiche per la costruzione del partito democratico. D`altra parte c`e un tentativo di costruire la sinistra europea e quindi un`esperienza che mette insieme i percorsi diversi della sinistra alternativa che non siano pi? fondati solo su punte di provenienza, se uno ha una storia nel comunismo piuttosto che nell`ambientalismo e nel cristianesimo sociale ma che abbia come cemento l`anti-liberismo e quindi le esperienze di questi anni del movimento. Penso che ci sar? sempre una forma di pluralismo non vedo all`orizzonte nessuna forma di partito unico.
La forte capacit? critica del popolo della sinistra come in questo caso anche delle associazioni, pu? sembrare all`opinione pubblica non schierata, non pu? addirittura essere controproducente quando di fronte a un governo di destra si tende sempre ad accordarsi dal popolo alle fasce partitiche mentre nel caso attuale c`? sempre una sinistra che discute, e non parlo solo della sinistra radicale, ma dello stesso ministro Di Pietro che manifesta in piazza?
L`essere di destra o di sinistra implica credere in forme diverse di organizzazione, rispettare uno spazio democratico all`interno della sinistra significa anche ascoltare opinioni diverse, confrontarsi per arrivare a una sintesi. Dall`altra parte c`? uno che comanda e d? gli ordini ? una modalit? culturale a noi del tutto estranea.
Il popolo della sinistra ha tanto battagliato per la missione pi? di guerra che di pace in Iraq e in Afghanistan e adesso ? l`Italia ? la prima nazione al mondo che fornisce il 50% dei soldati che servono nella missione. Questo implica un forte sforzo economico e un rischio per i nostri soldati? Come sinistra radicale come vede questo intervento?
Noi siamo contro ogni intervento di guerra. In Iraq e in Afghanistan si ? trattato di interventi di occupazione e di guerra. Nel caso del Libano l`unico modo per bloccare l`invasione da parte di Israele e interrompere una guerra che ha creato disastri enormi e ha colpito la popolazione civile, era l`invio di una forza di pace internazionale al fine di limitare i danni.
Non ha nulla a che fare con politiche di guerra e difatti non condividiamo questo grande entusiasmo di cultura della forza belligerante di mostrare i muscoli che sta dilagando su tutti i giornali. Inviamo una forza internazionale per costruire la pace, non si tratta di un atto isolato quindi contemporaneamente chiediamo l`invio dei corpi di pace e una coerenza al nostro governo.
Se vuoi essere corpo di pace devi interrompere gli accodi militari sanciti con Israele dal governo Berlusconi. Non puoi avere degli accordi militari con una delle due parti nelle quali vai a fare interposizione. Chiediamo un` interposizione sul confine tra Palestina e Israele e quindi valutiamo tutta una serie di proposte non solo l`intervento militare.
Riguardo al numero non mi ha risposto?
Verranno inviati 15.000 soldati. Siamo la nazione che invier? pi? soldati e la conseguenza immediata sar? il ritiro dall`Afghanistan. Quando a dicembre la missione in Afghanistan sar? messa ai voti in Parlamento bisogner? che il governo tenga conto delle conseguenze e ritiri l`Italia da quella missione che ? di guerra.
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