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Critichì |
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Il voto? Te lo compro!
La trovata dell?ultima ora, l?irresistibile colpo del venditore di Arcore, del Wanna Marchi della politica, insomma, l?asso nella manica dell?incontenibile fabulatore del Parlamento: l?abbattimento dell?odiata imposta comunale sugli immobili, ? stata definita e giudicata nei modi pi? disparati e denigratori, ma quello che pi? mi ? parso convincente e straziante nella sua crudezza ? il senso metaforico dato da Di Pietro che alla conferenza di chiusura della campagna elettorale del partito che rappresenta, l?Italia dei Valori, l?ha assorto a ?voto di scambio?: io ti tolgo l?ICI, tu mi dai il consenso.
Dietro questa equazione semplice c?? una immoralit? altrettanto semplice quanto arrogante, agghiacciante, l?indecenza elevata a regola che ogni comportamento umano sia prezzolabile, ogni scelta confutabile, abbattibile, proprio come quell?ICI.
Insomma, il voto che non ? considerato nel suo valore etico, comportamentale, ideologico, culturale, programmatico, persino utopico, la dice lunga persino sul famoso epiteto pronunciato davanti alla platea della Confcommercio, il giorno dopo, perch? dare del ?coglioni? alla maggior parte degli italiani divisi del Centrosinistra ? stato soltanto, si fa per dire, un voler verbalizzare quanto gi? annunciato la sera prima, durante il confronto con l?avversario Prodi, quando ha detto e ripetuto: ?Abbatter? l?ICI?. Come a dire: ?Se nonostante ci? che ti ho appena detto non mi voterai, sei davvero un coglione!?.
Allora, la triste conclusione di questa campagna elettorale che ha finito di avvelenare gli ultimi cinque anni della nostra vita ? proprio questa: che si sia elettori di centrosinistra, che si sia elettori di centrodestra, che si sia astensionisti, si ? comunque coglioni!
6 Aprile 2006
Massimiliano Forgione
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