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Critichì |
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Santo
Santo subito
I dibattiti e le audizioni per santificare Giovanni Paolo II hanno avuto inizio; i tempi per avviare il processo della sua canonizzazione come non mai sono stati rapidissimi.
Il grande evento mediatico e partecipativo dei suoi funerali e quel grido dei fedelissimi ?Santo subito? ne hanno sancito l?accelerazione e questo ? un dato di fatto, cos? come, ? un fatto che l?istituzione della Chiesa non si sia lasciata sfuggire questa occasione per consolidare il proprio ascendente.
Per?, siccome per certificare la beatificazione del buon uomo sono necessarie testimonianze di accadimenti eccezionali quali: guarigioni, miracoli, prodigi, a contribuire alla messa a punto dell?elenco si ? registrato il perentorio contributo di adepti e vicari.
Sa di paradossale leggere e ascoltare la natura delle buone azioni fatte in vita dal trapassato Papa: intercessore presso la Provvidenza per conto di terrene preghiere fino a procurare guarigioni da tumori, con tanto di meraviglia dei medici; intermediario presso la Provvidenza per conto di fedeli che a lui hanno affidato con successo la guarigione di parenti a seguito di incidenti; alleviatore di pene per pregatori indefessi che grazie a lui, ora, stanno meglio; insomma, una sorta di fenomeno inedito alla Padre Pio, perch?, fintanto che Giovanni Paolo II era in vita, a noi comuni mortali e non illuminati dalla fede, di tali eventi miracolistici non era giunta notizia.
Mi interessa notare la natura assolutamente individualistica di tutte queste invocazioni di fede, di tutte queste preghiere che sortiscono l?effetto del successo soltanto a posteriori, in occasione di grandi eventi (pensate che ? stato aperto anche un sito per la canonizzazione del fu Papa) chiss? per quali aspetti di convenienza; s? perch?, il sottoscritto tante e tante volte ha pregato perch? la pace nel mondo possa non essere pi? una preghiera ma una realt?; perch? la fame nel mondo possa essere non pi? una preghiera ma una realt?; perch? la cancellazione della violenza, della sopraffazione, di uomini potenti su uomini inerti possano non essere pi? una preghiera ma una realt?; perch? la vergognosa sperequazione che esiste tra Paesi ricchi e Paesi poveri, tra gente ricca e gente povera, possa non essere pi? un preghiera ma, bens?, una realt?.
Evidentemente, ho sbagliato interlocutore; rivolgermi direttamente a Ges? ? stato il mio errore, dovevo affidare le mie preghiere al defunto Papa, chiss? , ora staremmo tutti meglio.
Ma io credo nei miracoli e fortemente ritengo che questo mondo un giorno possa realmente essere migliore di quello che viviamo e allora le stesse preghiere le rivolgo al Papa in carica, Ratzinger, affinch? possa intercedere con la Trinit?.
Nel caso dovessimo continuare a vivere malamente come adesso, le conclusioni da trarre sono di doppia natura: o l?attuale Papa non ha la beatitudine del suo predecessore o i suoi interlocutori, pi? che Padre, Figlio e Spirito Santo, ? pi? opportuno che siano i Presidenti di Stato, i politici delle grandi potenze e i magnati dell?economia.
31/05/2005
Forgione Massimiliano
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