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Critichì |
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Pasolini: l`uomo che morì 2 volte
A trent?anni dall?omicidio...Un crimine sulla nostra coscienza.
Sergio Citti:? La sua morte ? convenuta a tante persone?
Ed in questo ?rimembrante? Maggio riemergono dal tempo due dei fatti pi? incresciosi della nostra storia: la strage di piazza Fontana e la morte di Pasolini. Riemergono senza che, nonostante i numerosi anni trascorsi, le loro ombre si siano dissipate e questo fa pensare quanto scomoda sia tuttora la determinazione di una verit? plausibile.
Per i 17 morti di Milano, ad onta della sentenza della Cassazione, esistono dei colpevoli riconosciuti dalla condanna morale dell`intero Paese. Per il ?Caso Pasolini?, invece, si fatica a riconoscere in Pino Pelosi l`unico autore del raccapricciante delitto ed ancor pi? si fatica a rintracciarne i reali moventi, forse perch? connessi alla coscienza di un popolo che ha voluto dimenticare in fretta.
"Non sono stato io l`assassino", cos? s`? espresso l`ex ragazzo di vita durante una nota trasmissione televisiva; cos?, senza tanto riguardo, lo ha ammazzato una seconda volta, con la vilt? dell`aver taciuto per anni, la vilt? della vittima che non denuncia i propri carnefici ma anzi ne copre i misfatti.
Allo stesso modo, la notte del 2 novembre del 1975, la voce sincera di Pier Paolo ? stata fatta tacere, per l`ipocrisia, che egli ha spesso denunciato, di un popolo vessato dal Potere eppure disposto a cedere la propria identit? al mercato, al consumo, ad una televisione (cito lo stesso Pasolini) usata in maniera ?delittuosa?.
In un`intervista rilasciata telefonicamente alla giornalista Anna Maria Liguori, Sergio Citti dice dell`amico Pasolini:
?La sua morte ? convenuta a tante persone. A chi aveva paura della sua mente, del suo spirito e della sua capacit? di essere libero. L`Italia deve molto a Pasolini. Eppure per lui la maggior parte della gente, ora come allora, non prova n? odio n? amore ma solo morbosit? [?] E io prima di morire vorrei che si facesse luce sulla sua assurda morte?.
E lo vogliamo anche noi, per riscattare quel crimine che pesa sulla nostra coscienza.
Antonio Sasso
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