“Gesù non esiste...”

e un prete si ritrova indagato Luigi Calcioli ha denunciato don Enrico Brighi, parroco-rettore della sua diocesi di Bagnoregio (VT), e "tutti gli altri ministri di culto cattolico" per abuso della credulit? popolare (Art. 661 C.P.) e sostituzione di persona (Art. 494 C.P.). La storia si trascina da due anni e mezzo, tra richieste di archiviazione e opposizioni, incidenti probatori e avvisi di garanzia. Infatti questo storico sui generis asserisce che Ges? non ? mai esistito, e sarebbe una figura frutto di un`invenzione storica costruita sulla persona di certo Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo della Casta degli Asmonei. 2002: nella prima denuncia al Tribunale di Viterbo, si legge: "Il sottoscritto, dopo lunghi e approfonditi studi consistenti anche (e non solo) in un`esegesi testuale del Vecchio e del Nuovo Testamento, ? arrivato alla conclusione che molti dei fatti presentati come veri e storici dalle cosiddette ?Sacre Scritture? sono in realt? dei falsi, primo fra tutti la storicizzazione della figura di Ges? il Cristo". Quindi, guai a don Enrico che sul bollettino parrocchiale aveva parlato di "figura storica di Ges?". Lo storico, che si considera parte lesa, nomina un avvocato e chiede anche al Tribunale di Viterbo un incidente probatorio, in particolare ? richiesta "una perizia che tenda a dimostrare se la figura di Ges? il Cristo, come diffusa dalla fede cattolica, abbia fondamento reale ed aderenza a dati storici o meno". Il sostituto procuratore della Repubblica di Viterbo, Renzo Petroselli, non pu? credere al fascicolo che arriva sul suo tavolo, ma ? costretto a rispondere. Di perizia manco a parlarne, e neppure di denuncia: il pm fa richiesta di archiviazione "rilevato che le richieste di indagini sono inammissibili formalmente e per l`oggetto dell`accertamento e ritenuto che la denuncia ? palesemente infondata e non si riscontrano ipotesi di reato".