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IL CAPITALE UMANO

SUCCESSO GRANDIOSO, ECCO PERCHE` HA MESSO A TACERE ANCHE LE (STERILI) POLEMICHE
Al 22 Gennaio il film di Paolo Virz? "Il Capitale Umano" ? gi? a quota 3.856.836 ? con quasi 620mila spettatori.

di Romolo Ricapito

Un successo clamoroso per una pellicola che ? stata preceduta da grandi polemiche, amplificate (ad esempio) dal giornale Libero diretto da Maurizio Belpietro, finanche con editoriali di Mario Giordano: sotto accusa la cupa rappresentazione dell`onesta Brianza popolata da personaggi disonesti, ma soprattutto volgari nella loro arroganza e mancanza di valori. Tra i rimproveri fatti a Virz?, i contributi pubblici utilizzati per "denigrare" un territorio popolato da lavoratori timorati di Dio.
La polemica ? continuata anche su Il Fatto Quotidiano, con interventi di amministratori, sindaci e alti papaveri che invitavano il livornese Virz? a visitare le loro realt?, fatte di efficienza e buon governo.
Ad ogni modo il film ? coraggioso sin dalla scelta del cast, che non ammicca al botteghino, ma propone attori esperti (Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio) abbinati a interpreti da "cineteca" (Valeria Bruni Tedeschi) con l`ausilio finale di professionisti come Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio, uniti a nuove leve di attori sconosciuti al grande pubblico.
Comunque sia i personaggi positivi all`interno dell`intreccio non mancano: la stessa Valeria Bruni Tedeschi nel ruolo della ricca (per matrimonio) Carla Bernaschi d? sprint alla storia, in cerca di un riscatto esistenziale e affettivo tramite la combattuta ristrutturazione di un vecchio teatro, alla quale dedica tutta s? stessa.
Fa impressione vedere la Bruni Tedeschi nuotare in un`immensa piscina al coperto della sua lussuosissima villa, servita e riverita da camerieri dallo spirito ottocentesco, oppure accompagnata in citt? dall`autista, mentre ? incapace di decidere tra un inutile e dispendioso shopping anzich? coltivare i suoi rapporti mondani.
Nella trama nessuno ? come sembra: il timido professore interpretato da Luigi Lo Cascio e che di Carla Bernaschi diventer? l`amante, rivela tutto il suo maschilismo e razzismo "al contrario", insultando colei che inizialmente aveva visto come una preda "facile" e svampita, ma che mostra un suo determinato carattere di moglie consapevole e non facilmente ricattabile.
Definendola una "cagna" come attrice (La Bernaschi ha un passato in una compagnia teatrale di second`ordine ) fa capire come il tempo passato ad "accontentarla" visionando vecchie opere di Carmelo Bene in dvd, era niente altro che una forma di ipocrisia e finta sudditanza.
Ma nella storia ce n`? per tutti: ecco la personificazione (in un personaggio minore) della classica comunista che afferma come il teatro sia ormai morto, da quello contemporaneo alle solite rappresentazioni novecentesche di Pirandello. Poi c`? l`assessore leghista, vestito in abito bianco da gangster e cravatta verde, in grado di suggerire come spettacolo di punta per una nuova ipotetica stagione "culturale?, un semplice coro "padano" ...
Ecco svelato dunque uno dei motivi principali per i quali la Lega Nord ha tentato di boicottare il film.
Un altro personaggio positivo ? sicuramente quello di Roberta Morelli, interpretata da Valeria Golino : tacciata durante una "cena elegante" di essere una professionista del lusso, rivendicher? di svolgere il suo lavoro di psicoterapeuta presso una struttura pubblica.
Non ? un bell`esempio per? suo marito, interpretato da Fabrizio Bentivoglio, immobiliarista timido e dall`apparenza innocua, ma leccapiedi dei potenti e capace di infimi ricatti.
Il potente della situazione ? Carlo Bernaschi (Fabrizio Gifuni) emblema di quella categoria di tycoon ai quali non serve nemmeno spostarsi da casa per accumulare capitali: basta dirigere da fuori le varie speculazioni in borsa e i classici affari poco puliti.
Lo stesso Bernaschi ? il portatore di una cultura che non cambia e che relega le donne ai margini, mentre ? anche dichiaratamente razzista (lo si vede quando una studentessa nera vince la borsa di studio che lui crede sia destinata al figlio).
L`opera potrebbe essere allocata in Brianza come altrove: non a caso essa si basa su un romanzo di Stephen Amidon, ambientato in origine nel Connecticut.
Tutto il mondo ? paese e ci? che avviene nella provincia americana potrebbe succedere anche in quella italiana del profondo Nord. Non a caso ad esempio l`ultimo romanzo di successo di Silvia Avallone,"Marina Bellezza", ambientato nel biellese, crea un ponte con un territorio desertificato dalla crisi economica ( quello del nord delle fabbriche in dismissione) tanto da potere essere paragonato, a zone del Far West americano.
La divisione in capitoli giova al film, avvicinandolo a quello che costituisce in realt?, ovvero una traduzione " filmata" di letteratura allo stato puro, traente vantaggio anche dalle cupe atmosfere da thriller, con ricostruzioni in flash back e ritorni di scena in grado di svelare sempre qualcosa di nuovo agli occhi dello spettatore.
L`assunto del film sta nel messaggio che le speranze di un cambiamento vengono delegate alle giovani generazioni. In questo contesto la figlia dello squallido Dino Ossola (Bentivoglio), ossia Serena, impersonata da Matilde Gioli (gi? definita l` Angelina Jolie italiana) crea un trait d`union tra la ragazzina coccolata e in apparenza "realizzata" col giovane drogato e pregiudicato (ma dal cuore d`oro) del quale si innamora, a sua volta sfruttato da un adulto che si finge un benefattore...
L`ottima messinscena ? favorita appunto dalla sceneggiatura (oltre che da una sapiente regia) ad opera di Francesco Piccolo, scrittore che fu l`autore del precedente film di Paolo Virz? La Prima Cosa Bella del 2010.
 




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