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”Per dieci minuti” intervista a Chiara Gamberale

GRANDE SUCCESSO DI CHIARA GAMBERALE CON "PER DIECI MINUTI" (Feltrinelli)
Intervista Esclusiva. COME SALVARSI LA VITA DOPO UN "NAUFRAGIO" SENTIMENTALE. E quell`incontro con Alberto Arbasino....
di ROMOLO RICAPITO

"Per Dieci Minuti" di Chiara Gamberale (Feltrinelli, 16 euro, 187 pagine) appena uscito ? gi? uno dei pi? grandi best seller della fine del 2013 e si candida per proseguire anche nel 2014 un successo che non durer? soltanto,,,dieci minuti!
In questo romanzo assistiamo alle avventure di Chiara, forse una proiezione della stessa Gamberale.
Tale personaggio, una trentaseienne scrittrice che cura anche la rubrica molto seguita di un settimanale , va in crisi per il pi? classico dei motivi: l`abbandono (momentaneo? definitivo?) del consorte, che durante la narrazione ? chiamato soltanto e sempre Mio Marito, con le maiuscole.
L`uomo, dopo un viaggio in Irlanda, si allontana dalla moglie, forse perch? troppo affascinato dalla sconosciuta Siobhan, oppure perch? il m?nage di coppia ? davvero giunto al capolinea?
A questo punto Chiara si rivolge a un`analista, la dottoressa T. La professionista, della scuola steineriana (Rudolf Steiner, 1861-1925) le propone una sorta di gioco, o di esercizio. Ovvero: per soli 10 minuti al giorno sperimentare, tutti i giorni e per un mese esatto, delle attivit? diverse, cio? delle azioni mai praticate e che risultino efficaci nel ritrovare s? stessa, non fondando cos? necessariamente il proprio presente e/ o futuro sulla presenza dall`altra met?, che in realt? spesso costituisce una forma di dipendenza e asservimento, come in tutte le relazioni di lunga data non rinnovate periodicamente da nuovi input...
"Per Dieci Minuti" ? un romanzo ben scritto, molto femminile, che rimette in discussione le nostre convinzioni pi? profonde e che pu? e deve essere letto dunque assolutamente anche dagli uomini.
La protagonista, Chiara, ha poi molte cose in comune con le 30-40 enni di oggi. Ho rivolto a Chiara Gamberale queste domande.


Chiara, iniziamo dalla polemica che ci ha visti "protagonisti" alla tua presentazione barese presso la Feltrinelli.
Avevo identificato il tuo romanzo, prima di averlo letto, con un`operazione commercial-natalizia assimilabile a quella dei cinepanettoni per il cinema , polemica poi rientrata e originata da molte proposte "romanzesche" che attualmente in libreria ammiccano al mercato delle feste di fine anno.
Mi sono accorto leggendoti che invece il tuo romanzo nasce da questioni esistenziali piuttosto serie e profonde, Da che pu? avere avuto origine questo equivoco e che cosa differenzia il tuo romanzo dalla narrativa usa-e-getta delle feste di Natale?

Sai, io non mi oriento bene nella realt? e non capisco facilmente ragioni legate ai libri che non abbiano a che fare con un`urgenza profonda di chi li scrive...Sar? che tutti i miei romanzi nascono da una necessit?. Purtroppo man mano che i miei lettori aumentano, sento aumentare attorno a me una specie di sospetto che forse il periodo delle feste aumenta...ma siamo sicuri che anche dietro al libro di ricette natalizie di Benedetta Parodi non ci sia un`autrice sinceramente intenzionata a comunicare quello che sa, che vuole, che pu?? Forse sono un`ingenua. Ma se devo pensare a questo, preferisco pensarci cos?.

Del libro mi ha colpito la "fuga dal Natale" della coppia protagonista, cio? Chiara e il marito "assente". Ma anche qualche altro personaggio vede il 25-12 come una iattura, Come mai questo "rifiuto" per quella che per molti ? identificata come la festa pi? bella dell`anno?
Il Natale ? un evidenziatore: se stai bene, rischi di stare benissimo. se stati male, malissimo. Le fughe dal Natale di Chiara e del marito erano il loro modo di fare Natale: lontani, da soli, sperduti nel mondo. Al suo primo Natale senza il marito, invece, Chiara si sente persa. Pur stando, per la prima volta, a casa sua.

Il personaggio del diciannovenne eritreo, Ato ? molto amato dalla protagonista come se fosse un figlio. Che funzione ha Ato all`interno della narrazione?
Ato ? l`uscita dal narcisismo, l`uscita da Egoland. E` l`Altro. Quello che arriva quando smetti di resistere al cambiamento. E ti sforzi di considerare come limiti, quelle che eri abituato a considerare abitudini confortevoli. /I>

Una curiosit?: nel libro ? presente un`unica immagine, quella di tre persone vestite da Babbi Natale, che si rif? a un episodio che racconti...
Gamberale:Quella foto ? vera! Come vero, cio? vissuto ancora prima che scritto, ? stato l`esperimento dei dieci minuti. Come dice Walter Siti, per? "il realismo ? l`impossibile". E quella foto ? tanto vera quanto romanzesca, perch? funzionale alla storia: siamo nel pieno dell`autofiction, insomma.


Chiara ospita in casa sua per Natale ben 84 persone, alcune scelte casualmente, per ovviare alla solitudine e all`assenza del marito e delle persone a lei care. E` questa una scelta opportunistica?
No! Non ? nemmeno una scelta. E` un grido di aiuto..

Alberto Arbasino chiede alla protagonista se ha letto il suo ultimo romanzo. E` una cosa che ? capitata a te o ? pura fantasia?
Mi ? capitata davvero. E davvero, alla mia risposta negativa, mi ha controbattuto come racconto nel libro...

In mezzo a tanti "esercizi quotidiani" strani e divertenti, la protagonista a un certo punto ruba uno yogurt dal supermercato, ma il capitolo rispetto agli altri ? brevissimo. Ti sentivi in colpa per questa "trasgressione" del tuo personaggio?
Un po` s?, lo ammetto. Ma la lunghezza e la brevit? dei capitoli non li decido io: si autodecidono...

Nel romanzo compare Gianpietro, un amico omosessuale di Chiara che ? descritto un po` come il pianista Liberace nel recente film "Dietro i Candelabri".Cosa rappresenta veramente questo stravagante amico per Chiara?
Gianpietro ? casa mia, proprio come lo ? per la Chiara del libro. Famiglia ? dove famiglia si fa, ? il suo motto: ? anche il mio.

I titoli pi? venduti dei romanzi a Natale dello scorso anno: la protagonista se li annota durante una visita in libreria. Dei lettori di libri tu scrivi: Leggono per curiosit? e per scappare dalla vita che fanno. Soltanto per questo?
Soprattutto "per rimediare all`esistenza"...

Quali sono state finora le reazioni dei tuoi lettori in giro per l`Italia o quelle che ti vengono comunicate tramite mail? Come hanno accolto "Per dieci minuti"?
Hai presente la scena in cui Forrest Gump comincia a correre e lentamente, progressivamente, con lui cominciano a correre in tantissimi? Veloci, da nessuna parte. Farlo non ha nessun senso: ? semplicemente bello. Dunque diventa giusto. Allora vai, tutti dietro a Forrest. Ecco: di presentazione in presentazione, sento formarsi lo stesso abbraccio matto e partecipato, attorno a questo libro. Tanto per dirne una a Maglie, in provincia di Lecce, un gruppo di ragazzi ? sceso in piazza per distribuire abbracci ai passanti: per dieci minuti. Poi. Una coppia ha cominciato ad andare al lavoro camminando di spalle, come fa la protagonista del libro (e come ho fatto io, prima di lei?) al quinto giorno del suo esperimento. Una donna bambina, con gli occhi grandi, a Bologna ha alzato la mano, durante l?incontro in libreria: parlare in pubblico era la prima cosa nuova che, per dieci minuti, ha provato a fare. Ancora. Elisa da Trento mi ha scritto che per dieci minuti, ogni giorno, prover? a essere ?un po? stronza?. Valerio, a Milano, ha cominciato suonando il violino di Rodrigo D?Erasmo, il musicista degli Afterhours persona/personaggio del libro, che quel giorno mi affiancava nella presentazione. Insomma.
Un anno fa, proprio di questi tempi, tentavo di uscire dal pantano in cui sentivo di sprofondare, dedicando per un mese, ogni giorno, dieci minuti a qualcosa che non avevo mai fatto prima o anche solo immaginato di potere fare: poi ? arrivato questo libro, che si ? come scritto da s?. Ora a giocare con me arrivano tutte queste persone....
E mi fanno sentire meno sola, meno pazza. Fosse solo nel sentirmi sola e pazza..
 




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