La PUGLIA sugli schermi

Non cresce l?erba. Su Mtv (8 puntate, ogni venerd? 22.50) una nuova realt? barese, la DINAMO FILM, creata da chi da anni bazzica nel settore cinematografico ed ha ben deciso di unire le forze, mette in onda la crisi di un tifoso biancorosso, Danilo in preda al panico per il calcio scommesse. NON CRESCE L?ERBA ?Incredulo, con il cuore infranto, pensa a Masiello, ai suoi beniamini capaci di vendersi derby e partite, svuotato dal suo essere Ultras chiede i perch? anche ai capi del tifo: Perch? anche Voi? Con la sciarpa biancorossa perennemente al collo, naviga tra conferenze e citt? alla ricerca di perch? impossibili perch? lui ? visibilmente puro in una societ? non solo calcistica che non lo ?. Solo con i suoi incubi, li dove ?stonn l baris? ma non cresce l?erba.. nemmeno pi? allo Stadio S. Nicola dove, ora, bruciata? viene totalmente sostituita. LA VLORA SBARCA A VENEZIA.. con tante critiche Gli albanesi non sbarcano pi? a Bari ma arrivano al Festival di Venezia, a 21 anni dallo sbarco della Vlora, accompagnati dalle critiche pugliesi per la presenza nel documentario del regista Vicari, di Antonella Gaeta e Silvio Maselli massimi dirigenti della Apulia Film Commission, ente regionale nato nell?era vendoliana. La difesa dice che la prima non aveva, alla presentazione del progetto ancora incarichi nel Afc, il secondo non ha percepito compenso. L?accusa parla di opportunit? e chiaro conflitto d?interessi. Peccato per un Ente che favorisce il Cinema girato in Puglia, con soldi solitamente ben spesi per una Puglia che acquisisce massima visibilit? da parte dei produttori non solo nazionali, aumenta il fermento locale e rende visibile la Puglia sul grande schermo. Baresi a Hollywood. Ice Scream era stato un SuperCorto. Non un Super8, ma nell?era del digitale un pulp corto che ha subito interessato il mercato Usa finendo abbinato a un film del mercato hollywoodiano che ha premiato il duo Palumbo De Feo. Gli studios si sono aperti ai giovani registi baresi che ora hanno una produzione Usa che crede in loro per rendere il loro piccolo sogno una prima opera filmica. Los Angeles ha un lungomare moooooooolto pi? lungo? ed il corto, cos? diventa un lungometraggio. Ma vuoi mettere farlo ad Hollywood? E? STATO IL FIGLIO. Cipr? fotografa la Palermo di una storia infame e vera, tra Brindisi e provincia. Vincitore come miglior fotografia a Venezia l?opera di Cipr?, Prima dopo la scissione da Maresco, vive della luce del regista accesa nella casa dei protagonisti dove un Toni Servillo padre grottesco campa la sua famiglia genitori compresi. Ogni personaggio non riesce ad uscire dalla pochezza di una vita aggrappata ad un relitto da sventrare per recuperare ferri vecchi pagati come tali. Il nonno tiene tra le mani l?antenna tv, nella speranza che arrivi un segnale di vita dall?esterno. I vicini di casa sono parenti, pi? che serpenti, capaci di vivere meglio anche grazie alla crescita di un figlio ben affiliato alla Mafia, un padre faccendiere che porter? il capofamiglia Servillo, dall?alto della sua cultura del saper campare, verso la ricchezza come in mano ad uno strozzino. I consigli non servono, lo sperpero si abbatte da sempre su chi, morto di fame, diventa di colpo ricco e non trova di meglio che comprarsi, dovendo scegliere tra un loculo per la nonna o una casa al mare, una fiammante Mercedes. I soldi arrivano dalla morte della piccola di famiglia, per un agguato mal riuscito a quel cugino ?tagliato? della porta affianco, tutto viene raccontato dalla gita al mare ad uno squallido cinema di periferia, guardando le viscere dei protagonisti che infine si rivoltano come un calzino, il cui buco viene sistemato dalla famiglia che si scopre Matriarcale in un finale dove tutti gli uomini alla fine sono sconfitti, tranne chi sa campare che, pur avendo tutte le colpe, ne esce sempre vincitore. Che ve lo dico a fare? Da vedere. a cura di Raimondo Cucciolla