|
Racconti |
 |
(soprav)VIVERE A BARI
Quando il termometro a forma di caravella nell?ingresso segn? i 33?C e i capelli non avevano pi? bisogno del gel per rimanere in piega, capii che era arrivato il periodo dell?anno di fare le valige e andare alla ricerca di un po? d?aria... si mi bastava solo superare quel maledetto parallelo dell?umidit? verso Roma per riuscire a ritrovare un po? di ossigeno. Cos?, come un moderno Sal Paradise, salii in macchina per dirigermi verso le Alpi e? oltre. Vi dir?, avevo tutto e molto pi? di quello per cui ero partito: mille km di autostrada alle mie spalle, capre mucche e montoni (e tutto ci? che ne ?consegue?) intorno, bei ragazzi biondi che non capivo cosa dicessero? insomma il paradiso! Passati i primi 5 giorni, cominciai ad avere una strana sensazione: avete presente quando vi prende l?influenza e l?unica cosa che volete ? il Vostro letto? Il primo sintomo si manifest? una fresca sera di agosto, a cena, quando scorrendo con gli occhi la lista di quegli incomprensibili piatti dal men? lessi: gulash suppe, grill wuster, PATATERISOECCOZZE? ?Sar? stata la stanchezza? pensai tornando in hotel; ma giorno dopo giorno cominciavo a riconoscere nella gente del posto volti familiari: in Klaus, Margon, Peter, vedevo Nicola, Maria, Antonio.
Per quanto salubre potesse essere l?aria tedesca, ordinate e pulite fossero le vie della citt? e meticosi i suoi cittadini mi mancava la confusione, il persistere dei clacson quando la macchina d?avanti ?non s mov? anche se ? scattato il verde, mi mancava l?odore di nderr alla lanz, piazza Mercantile e i suoi personaggi: la mia Bari. Ess?, noi Baresi siamo cos?, prima ci lamentiamo perch? fa troppo caldo, perch? non sappiamo sfruttare le nostre risorse , ma mandateci all?estero e difenderemo Bari sempre come ?la meggh?.
Era bello la mattina essere servita la colazione da una biondissima e magrissima tirolese in abito tradizionale che con un italiano mal masticato presentava una vasta gamma di cibi: speck, formaggi e yogurt. Ma niente a confronto Annamaria, la mia vicina di casa, bellissima anche in scamiciato a fiori (il tipico abbigliamento estivo delle donne mediterranee pi? mature e robuste) e pinze fra i capelli.
Gi? alle sette un forte odore di frittura mista entrava nella mia camera e nonostante fosse anche per quello che aspettavo con ansia di lasciare la citt? per almeno 2 settimane, ora mi mancava. Essendo in Germania ho approfittato per visitare alcune birrerie, dove omoni dalle guance rosse in pantaloni scamosciati cantano e suonano tra un boccale e l?altro. Ma che ce ne dobbiamo fare? A Bari ogni giorno ? un?OktoberFest, basti pensare ai metri di tavolate che si sciorinano per un qualsiasi evento, quando sbucano parenti da ogni dove accolti con quell?affetto che si vede solo a Natale, e che qui c?? sempre.
? vero, non saremo raffinatissimi, urliamo per chiamare l?amico che ci ? a un metro di distanza, i nostri palazzi arrivano al massimo a cinque piani e non si elevano nel cielo, all?ingresso dei negozi del centro al posto di gorilloni vestiti come spie dell?FBI abbiamo finte bionde dal profumo troppo forte e col rossetto sui denti, ma ? tutto questo che rende Bari bella, e che mi fa tirar un respiro di sollievo quando torno. Voglio godermi la mia citt? fino a stancarmene, per avere la voglia di ripartire tra 12 mesi.
Sara di Leo
|
|
|
|
|
 |
|
|