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“L’UOMO NERO”

Nuovo e intenso film di Rubini tra arte e amore.
La Puglia nei ricordi e nei colori ?infiniti? di Sergio Rubini.


San Vito dei Normanni, Gravina di Puglia, Mesagne e Oria, la Pinacoteca della provincia di Bari e i colori delle campagne, delle piazze e dei paesi pugliesi. Queste le locations nostrane di ?L?Uomo Nero? ove il regista-attore pugliese, ambienta l?ultimo suo film. Non ricordiamo francamente un film in cui Sergio Rubini non abbia scelto la sua Puglia per l?ambientazione. E la scelta degli attori (tanti pugliesi) e la loro interpretazione premia l?ottimo attore che ? Rubini capace di dare, da Regista, la giusta cifra ad ogni suo collaboratore. Come l?attore di teatro Vito Signorile che, in coppia con il perfetto Maurizio Micheli ,interpreta cinicamente il ?critico con pregiudizio? oppure Mariolina de Fano con un ruolo minore ma che si fa sentire e ci sono anche l?ex moglie Margherita Buy e Fabrizio Gifuni. La sceneggiatura ? firmata da Carla Cavaluzzi e Domenico Starnone.
In questo ultimo film la cifra autobiografica ? forte. Come nel primo film ?La Stazione? c?? un ferroviere, il Rossetti (Rubini) pittore per diletto che vive intensamente il suo estro (storia che riporta alla passione del padre regista teatrale amatoriale) e che ? costretto ad affrontare le beghe paesane e i critici ?provinciali? de ?La Gazzetta? che non ?possono? per preconcetto, accettare e scrivere bene di un dilettante la cui bravura non ? esiste perch? gli mancano i titoli artistici. Niente scuola, niente critica ?positiva?! Ma l?occhio e i pensieri su cui gira il film sono quelli del figlio peste del ferroviere Rossetti, affascinato dallo Zio scapolone-viveur (Scamarcio), che gestisce in paese un negozio di dolciumi e che vive nelle loro casa mal sopportato dal cognato artista ferroviere. La dolce moglie del Rossetti, la Golino, ben interpreta lo straordinario amore di una donna di altri tempi, che sopporta la passione artistica incondizionata del marito che dedica poco alla famiglia. Tra le battute che pi? danno il senso al film quella in cui la madre che parlando al figlio che accusa il padre per scappellotti ed acidit?, raccontando il loro primo incontro , il colpo di fulmine dice: ?non era un bigliettaio delle Ferrovie ma il ?Padrone? ?.che le aveva regalato un viaggio (un biglietto)? lungo una vita intera.
Storie di altri tempi di una Puglia provinciale. Cos? la bella del paese, Anna Falchi (non sar? la Falck ma..) la ?nordica? sposata ad un tetro ricco dentista (un buon Montingelli) diventa la Musa per una mostra in cui il Rossetti spera di trovare ?lo sponsor colto? decisivo per essere finalmente considerato. Ma i colpi di scena attorno alla figura dei due protagonisti, l?artista che ha Cezanne nel cuore e il figlio visionario che ?vede? quello che altri non possono, conducono fino all?ultima scena in un mondo in cui Rubini ci regala sogni e ricordi che portano ai suoi inizi. Come il bellissimo ?Mortacci? di Sergio Citti, con Gassman o Fellini , e i ricordi sonorizzati di Piovani che in ?l?Uomo Nero? cura le musiche per un Rubini che si conferma sempre pi? nel firmamento del Grande Cinema Italiano.
Raimondo Cucciolla
 




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