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Sportivo&Disinvolto

SIAMO TUTTI UNA RAZZA. TIFOSI DEL BARI.

Accecati dalla passione, malati di tifo, sognatori indefessi, a volte popolani fessi.

Potere e soldi, comunicazione e immagine, impresari e lavoratori, tifosi e speculatori.

Il popolo italiano cambia idea, non spesso ma ogni ?tanto? con cicli di decenni o se va meglio lustri (5 anni).
Bari spesso ha rappresentato l?apice di ogni potere. La Dc a Bari prendeva nel suo massimo splendore troppi voti, come poi Craxi e il suo Psi ed ora Berlusconi e la sua Forza Italia trasformata in un marchio espressione di Libert? popolare che camuffa quella altamente personale: chi comanda in Italia ha a Bari un popolo belante che lo acclama.
Della serie un popolo che ama stare con chi comanda, con chi vince, non importa come, basta che ?mi rappresenta? nel massimo del suo potere. Posti di lavoro e soldi che girano facile, abbraccio convinto e di ?tornaconto? con l?amico dell?amico del potente di turno. E sono sempre tutti pronti a difenderlo ed a lustrarlo fino a che conviene, anche solo per sentito dire, senza preoccuparsi di vedere, di leggere, di capire per chi fanno il tifo, a chi danno il loro voto. E? come tifare, da meridionali, per il Milan, la Juventus o l?Inter. Fare il tifo per chi vince sempre (o quasi) non per chi lotta, non per il proprio territorio.
Per chi vince per potere, per soldi. Ecco perch?, da tifoso e da cittadino, ho gridato tanto e goduto al goal di Kutuzov a Milano. Perch? vedevo in Moratti ed in Matarrese, nella squadra dell?Inter e in quella del Bari, due modi opposti di vedere il calcio e perch? preferisco il lavoratore pagato ?giustamente? al campione miliardario che in campo non sempre mette il cuore. Perch? 11 giovanotti allenati scendono da una parte in campo e 11 dall?altra. Poi la palla ? tonda, il bioritmo sale e scende, le quotazioni dei calciatori anche. Oggi vale poco quello del Bari domani varr? molto meno lo strapagato centrocampista interista. Perch? c?? pi? gusto a vincere ogni tanto che a vincere sempre. Quando un pareggio crea mal di pancia e quando serve per la salvezza il gusto ? diverso, il significato sportivo anche.

Un preambolo necessario per far capire perch? Matarrese da 30 anni ? odiato dai tifosi (molti o la maggior parte) e lodato e incensato da coloro che posso trarre giovamento. Come? Anche per un semplice biglietto o accredito allo stadio, per un abbonamento, un appartamento a Punta Perotti, un posto di lavoro.
Una classe parallela a quella del popolo, una casta che comanda Confindustria al sud come in Puglia dove la Famiglia Matarrese ha trovato l?unico socio in 30 anni di comando, nel Dr. De Bartolomeo e l?altra casta (il quarto potere) uno sciame di pseudo giornalisti e uomini di tv che non hanno voglia di premere sul tasto dolente. Una famiglia che fino a che c?era da fare ?Utili? ? rimasta al comando vendendo tanto e comprando in saldo. Ora che il giocattolo non funziona ? pronta a vendere per monetizzare e non dover ogni anno ripianare i debiti. E dopo trattative pi? o meno serie (non sapremo mai per colpa di chi) si accontenta di proclami abbracciando l?ultimo arrivato, come il sogno americano di Alberto Sordi.
Mostarda? Famose du spaghi!!
La verit? che ai Matarrese si deve dare colpa di aver avuto il braccio e la mente corta, di non aver fatto i conti con una capacit? di fare impresa nel calcio che ? anche business parallelo, merchandising, marketing, valorizzazione del territorio. Non si fa Azienda senza vedere tutte le sfaccettature e guardando solo la colonna delle spese e quella degli incassi. Ai Matarrese bisogna rimproverare la mancata capacit? di provare un salto, sempre bilanciato (non buttando soldi ma spendendoli bene) ma di provare a vedere un po? oltre. Un imprenditore troppo calcolatore non raggiunger? mai risultati ottimi, rimarr? sempre nella mediocrit?, a volte raggiunger? la sufficienza. Ma mai arriver? a livelli competitivi.

I conti non tornano. Per Barton o per Matarrese? E chi lo pu? sapere? Non certo il tifoso che osannava fino a 5 giorni fa Mora ed ora lo insulta pesantemente su Facebook, non certo il giornalista che scrive articoli in base alle dicerie, non certo l?opinionista tv che mantiene la poltrona nei Media tutelando l?uomo di casa e investendo di colpe lo straniero ?che non ha mantenuto le promesse?.

Oggi vado allo stadio. Pago il biglietto e vado da solo. Gli amici sono impegnati. Trover? sempre un nuovo amico biancorosso pronto ad abbracciarmi perch? allo stadio siamo tutti uguali. Siamo tifosi del Bari e la gioia, le speranze, un?azione sulla fascia o una magia di Barreto ci fanno battere forte il cuore.
Biancorosso con tachicardia maggiormente pericolosa nei week end che dura circa 90 minuti.
Di Passione.


Raimondo Cucciolla

Saluta e dedica ogni suo articolo sportivo sulla Bari agli amici baresi che vivono lontano e che fanno sempre sentire la loro amicizia, la loro passione il loro buon senso, il loro modo di essere baresi con orgoglio. A Pierpaolo, a Raffaele a Nico.. a tutti voi.
 




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