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ITALIA DEI VALORI il Partito di DI Pietro

Di di Pietro. Suona male ma cos? ?. L?Idv ? il partito che Tonino di Pietro da Montenero di Bisaccia, il magistrato iper-attaccato per aver rotto quel gioco perverso che aveva arricchito e reso potenti prima i democristiani e poi i socialisti craxiani (amici, imprenditori e portaborse compresi), l?artefice del ciclone Mani Pulite, ha creato dopo le dimissioni dalla magistratura.
Perch? si dimise? Forse perch? voleva provare l?ennesimo mestiere o perch? costretto da una politica arrabbiata che forse l?aveva minacciato? Certo ? che sull?onda del giustizialismo Di Pietro sta raccogliendo, forse con qualche decennio di ritardo, i risultati che si aspettava. I sondaggi lo danno all?8 per cento. Vale pi? di tutti i comunisti messi insieme. Con la sua dialettica e la sua storia breve, ma intensa, semplice e al tempo stesso complicata.
Come si fa a fare un partito ?dei Valori? a livello nazionale fidandosi di questo o quell?altro ?personaggio? che si avvicina? Amici dappertutto ? impossibile averne!
O meglio si possono avere amici fidati in tutte le citt? d?Italia? No, e questo deve aver capito Beppe Grillo, tanto da non aver mai avuto la minima idea di fare un partito, anzi bloccando sul nascere un tentativo in tal senso di alcuni ?amici? con cui aveva firmato per una Lista Civica Nazionale ma che boicott? dopo il successo del V-Day.
Ma torniamo al molisano DI Pietro: un partito (anzi prima un movimento) l?ha creato, ma senza una reale base. Perch? il suo decisionismo l?ha portato a nominare in tutt?Italia gente di sua fiducia, ora come responsabile Regionale, ora Provinciale, a volte anche cittadino, svilendo il potere decisionale e di rappresentanza dei suoi elettori tesserati che spesso si sono trovati dei ?nominati? alla Grande Fratello decidere per loro iniziative, nomine, candidature.
Attenzione! Questa ? cosa che succede in tutti i partiti italiani. Magari alcuni sono oligarchici (vedi Pd), altri sono di gestione monarchica (Pdl).
Insomma di Pietro ? uno che non si fida , come dimostrato dal suo modo verticistico di gestione del potere. Pochi ma, per lui, buoni fiduciari. Un verbo a volte scorretto e sgrammaticato ma che al popolo piace perch? ?genuino?, perch? crea attorno alla sua persona , una aurea che poco ha dato e da spazio ad altri. Il consenso ? popolare, un seguito che vale il suo nome, la sua faccia. Una garanzia giustizialista in una nazione che se la prende sempre con qualcuno lass?? Lui ? la mano armata contro l?illegalit?. Ma qualcosa a volte non va.
Proprio ora che i risultati sono al massimo storico, ecco che la figura ingombrante del figlio Cristiano crea il primo grattacapo proprio laddove Tonino ? una garanzia. L?onest? al potere. Il figlio indagato per raccomandazioni e telefonate con imprenditori ?mazzettari? sono un invito per i suoi detrattori. Ma non ? il primo caso per discutere l?Idv.
A conferma che, a volte, fare campagna acquisti pre-elettorale non ? buona cosa, ci furono le accuse (di associazione mafiosa da poco svanite?.) al Senatore Di Gregorio, candidato con l?Idv nelle vittoriose elezioni Prodiane e poi subito nominato Presidente della commissione Giustizia con i voti del centro-destra (un caso alla Villari ma qui il Di Gregorio passo subito dall?altra sponda). Un porta voti con esperienze di assegni a vuoto e societ? di bottoni poi trasformata in una fantomatica Fondazione di Italiani nel mondo (sigle simili si sprecano, in questo periodo potete vedere grandi cartelloni stradali che ne pubblicizzano l?azione politica nel Pdl). Cacciato dal partito e non dimenticato da tutti.
Di come Tonino gestisce il partito ne sa qualcosa Occhetto che, dopo l?allontanamento post-comunista, prov? a condividere ideali e programmi con l?ex Pm, prendendo anche un seggio al Parlamento Europeo dopo aver litigato per i fondi al partito e aver rinunciato a fare la tessera (vincolante per accedere allo scranno europeo).
Insomma Tonino, vero oppositore di quest?ultimo governo Berlusconi, stante l?assenza dei comunisti e la volatilit? del Pd con troppe teste in un solo capo (che mostro ??!) ora, sempre solo al comando, deve superare quest?altra prova per raggiungere il suo massimo storico. Gestire un partito che vale il 10% che potrebbe, con una reale apertura alla societ? civile alla quale spesso si ? rivolto, rappresentare un ?nuovo? che manca nel centro-sinistra portando con s? cittadini delusi dalla politica pi? che qualche ?cambia bandiera ?per un pugno di voti. Scelta ardua ma non difficile. Che fai Tonino provi con il Jolly?

Raimondo Cucciolla
 




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