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LOCALI PUBBLICI BANDITI

A Trani trattati come banditi. Raid nelle case dei proprietari dei locali alle 7 di mattina.

Da anni il Comune di Trani era l?unico interlocutore dei locali pubblici siti nella nota zona porticciolo della bella e rinomata cittadina del nord barese, riguardo alla concessione dell?occupazione di suolo pubblico per i tavolini all?aperto, con pedane rese obbligatorie vista la pavimentazione di ?cianche?.
Ma questa zona ricca di palazzi d?epoca ? sotto la giurisdizione della Sovrintendenza dei beni architettonici la cui autorizzazione (o nulla osta) era vincolante. Sembra che Finanza e Vigili Urbani se ne siano accorti solo a fine estate 2007 e, invece di avvisare di questa ?svista? i proprietari dei locali per far depositare gli atti dovuti all?Ente di tutela, hanno pensato di organizzare una bella retata proprio come si organizza per bloccare le migliori famiglie di malavita : ore 07.00 del mattino con ?prelievo? dalle proprie abitazioni dei proprietari dei locali del Sopportico tranese.
Ben 41 locali hanno ricevuto la revoca dell?autorizzazione all?esercizio dell?attivit? nelle zone esterne e sequestro delle relative strutture. Tra ricorsi e carte bollate, i proprietari dei locali hanno iniziato ad unire le forze costituendo una associazione e cercando di far quantomeno sospendere l?obbligo di sgomberare le aree di pertinenza che sono costate un bel po? di quattrini.
In attesa che il Comune rediga un regolamento comunale in materia (entro fine anno) e che paghi le conseguenze di aver autorizzato queste strutture ?senza sapere? (l?ignoranza ? una colpa solo dei cittadini o anche delle istituzioni?), i locali continuano le attivit? all?interno delle loro strutture, quasi ringraziando che questa brutta storia sia capitata a stagione estiva quasi finita.
Da pi? di dieci anni di attivit? editoriale scrivo di fatti che vengono a penalizzare il sistema dell?intrattenimento che in altre zone d?Italia ? il volano dell?economia locale che vuole puntare sul turismo e sui settori vitali che vi girano attorno. Invece in Puglia i Comuni (pensate a quanto ? importante Trani per la sua Cattedrale) e la Regione stessa non hanno mai tutelato o quantomeno regolato il settore per permettere una crescita sana del territorio su cui si dovrebbe vigilare con attenzione propositiva e non punitiva.
41 locali significano molti posti di lavoro e cittadini che possono allietare le proprie serate in zone vive e non buie. Spesso mi viene in mente una domanda: ma le istituzioni sono pro o contro i cittadini?
La risposta datela voi.
Raimondo Cucciolla
 




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