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Dalla Russia interessati al Bari Calcio

La trattativa intavolata a Bari mesi fa con Antonio Matarrese

di Raimondo Cucciolla

Fonte assolutamente autorevole ci ha oggi confermato che, mesi fa, la famiglia Matarrese ha incontrato a Bari emissari russi, vicini al miliardario russo Abramovich, per trattare la vendita della societ? di calcio. La trattativa che aveva visto attivo Antonio Matarrese, si sarebbe bloccata sulla cifra richiesta superiore ai 20 milioni di ? (forse anche 30).
Gli interessi di investitori stranieri, anche italiani ma non locali, sulla citt? di Bari e sulla squadra di calcio (interessi che non possono che andare di pari passo) sono confermati dalle voci che un gruppo di Brescia sia pronto ad instaurare una trattativa. Il gruppo in questione ? lo stesso che nella zona di Triggiano sta inaugurando il pi? grosso centro commerciale della zona Bari Blu capace di effettuare un grosso investimento credendo, quindi, nella potenzialit? dell?area metropolitana barese.
E? chiaro che le notizie non possono che parlare di instaurare una trattativa visto che la famiglia Matarrese sembra da anni pronta a cedere il pacchetto dell?azienda ma che non ha mai dichiarato totalmente la messa in vendita. Il tutto fa presagire a trattative lunghe e tortuose. I Matarrese, da puri imprenditori, dopo 29 anni, sono cos? decisi a passare la mano, ma non a tutti i costi per non pregiudicare al ribasso il prezzo della cessione.
Chiare le esternazioni di Vincenzo Matarrese - dopo l?ennesima contestazione subita dagli Ultras - che parlava di incontro in famiglia a fine stagione, di non svendere e di essere deciso finanche a sfasciare il ?suo giocattolo?. Come un bambino in preda ad un raptus poich? il giocattolo si ? bloccato e non lo diverte (e rende) pi?, in un momento di rabbia Don Vincenzo, ha cos? sentenziato. Ma ? chiaro che la famiglia ? unita e tenter? in tutti i modi di incassare pi? soldi possibili e di spostare le attenzioni su altre attivit?.
In questi giorni tuonano contro i Matarrese anche le notizie di un rimborso al Comune per oltre 500 mila ? per aver intascato illegittimamente la cifra per la manutenzione ordinaria dello Stadio S. Nicola (per l?anno 90-91), struttura per cui l?A.s. Bari non ha mai pagato il fitto (unico caso in Italia tra societ? professionistiche). Il potere politico della famiglia viene confermato da altre faccende riguardanti la costruzione dello Stadio. Si ricorda che la societ? appaltatrice dello Stadio S. Nicola, di cui la Matarrese S.p.a. era socio di maggioranza, non pag? la penale per la ritardata consegna e si aggiudic? negli stessi anni una cifra vicina ai 3 miliardi di vecchie lire (pare non bene giustificata) di cui il Comune di Bari sta chiedendo rimborso. Insomma dopo Punta Perotti l?attuale Governo del Comune di Bari sembra stia facendo pagare ai Matarrese tutti i movimenti ?dubbi? attorno allo stadio S. Nicola e alle proprie attivit?. Nel frattempo lo stadio rimane in vendita, chiss? che bresciani o russi non pensino anche alla struttura per creare un polo sportivo ed economico di eccellenza che faccia rivivere il tifo del popolo barese per la squadra del cuore.
In tutta questa storia di ipermercati, politica, costruzioni, sport gli unici di cui non si sente parlare sono imprenditori locali capaci di comprendere lo straordinario valore di un? operazione che non si ferma allo sfruttamento di una squadra di calcio in uno stadio da 50 mila persone e con un bacino di utenza di un milione di persone.
E? chiaro che la cultura dello sviluppo del territorio non ? propria dei nostri pi? affermati e ricchi imprenditori che, evidentemente (come successo anche a Napoli e Firenze) non intendono instaurare una trattativa seria con i Matarrese sembra quasi per non dargli una soddisfazione economica.
Se realmente qualche ?pugliese? era interessato, aspettava forse che i Matarrese cadessero in disgrazia tanto da fallire con la societ? calcistica, in serie B da anni senza risultati, ma da loro retta in totale da 29 anni. Statene pur certi i Matarrese renderanno, a chiunque si presenter? alla porta, cara la pelle.

 




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