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Okkio che notizia |
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ORA COSA FARE? LE NOSTRE IDEE PER CAMBIARE LITALIA
LO STATO HA SPESO TROPPO e LA POLITICA (i partiti) HA CONTROLLATO la spesa pubblica a proprio piacimento e tornaconto, oltre che ogni ENTE e attivit? (nominando a proprio piacimento lavoratori ?raccomandati) PROVOCANDO questo debito pubblico ORMAI INCONTROLLABILE.
PATRIMONIALE (chi pi? ha deve.. versare), tagli netti alle spese dello stato ed INCENTIVI alla PRODUTTIVITA? in un mercato del LAVORO FERMO perch? gli italiani sono abituati ad ASPETTARE IL POSTO FISSO (spesso per raccomandazione) e che invece deve RIPARTIRE favorendo L?IMPRENDITORIA e la GIUSTA OCCUPAZIONE.
Il popolo si deve appropriare della CONCRETEZZA QUOTIDIANA che MANCA ALLA POLITICA, cancellando ogni sorpassato credo ideale e politico.
Come affrontereste questa crisi? Cosa tagliereste delle spese dello stato? Cosa bisogna FARE, come si pu? vivere migliorando l?economia della propria famiglia e della nostra societ??
BAR CONDICIO TESTI & UMORI raccoglier? i VOSTRI PENSIERI e LE VOSTRE OPINIONI CHE SARANNO PUBBLICATE nel DOSSIER di due pagine sul prossimo numero.
ALCUNI PUNTI che propongoo e di cui chiediamo la vostra opinione:
1) TAGLIARE lo stipendio ai RICCHI e INTOCCABILI statali (gli unici ad avere il posto garantito a vita?) con stipendi di oltre 2500 ? al mese (in maniera modulare di pi? a chi ? in attivit? da pi? anni)
2) Tagliare le consulenze, visto che i ben pagati dirigenti statali dovrebbero essere i primi consulenti (per cosa sono pagati?) del politico che troppo spesso viene messo a fare il ministro o l?assessore senza competenze (oltre 1 miliardo l?anno di spesa)
3) Tagliare i 5000 enti che spesso pagano solo stipendi e non sono utili per la loro pseudo Causa ma solo a riempire poltrone di nomina politica
4) Abolire le province e tagliare i costi di una politica ultra cara confronto a tutte le altre democrazie europee (argomento ritrito da anni ma solo tagli irrisori sono stati effettuati quando i nostri parlamentari e cons. regionali prendono quasi il doppio dei colleghi europei).
5) Le caste degli Ordini professionali (l?Europa ci ha chiesto questo) che invece ancora bloccano il mercato del lavoro e non permettono a giovani di professare (Medici, Ingegneri, Architetti, Forensi?). Hanno dalla loro parte il ?Manico? perch? possono ricattare qualunque governo (o partito) che ne limitasse i privilegi. Necessario quindi un voto unanime del parlamento per l?abbattimento di questi privilegi e limitazione del mercato del lavoro.
6) Con una manovra economica di TAGLI STATALI investire comunque (tipo 60% per coprire il debito 40% per incentivare il mercato del lavoro) permettendo la nascita di aziende (meglio di ex dipendenti che devono diventare come mentalit? imprenditori) o permettendo nuovi contratti di lavoro (salvando i vecchi e non permettendo licenziamenti senza ?giusta causa) pi? flessibili.
7) Incentivare la COOPERAZIONE tra AZIENDE, finanziare solo AZIENDE E LAVORATORI che unendosi riescano ad abbattere i costi aumentando la redditivit? creando cos? maggiori opportunit? di lavoro, ABBATTERE COSI? il PENSIERO INDIVIDUALISTA e di CONCORRENZA SLEALE che ? controproducente in qualunque settore economico.
8) L?arte e la cultura. Il patrimonio artistico italiano ? UNICO AL MONDO. Lo stato (Pompei ? un triste esempio) non ? stato in grado ne di proteggerlo ne di promuoverlo e ben sfruttarlo (i musei sono senza servizi e rendono pochissimo). Privatizzare con un controllo dello Stato (come tutela del patrimonio) per incentivare cos? anche il TURISMO e la BELLEZZA ITALIANA nel mondo.
Raimondo Cucciolla
Le vostre idee?
Proponiamoci di comprare i regali di Natale da piccoli imprenditori, dalla bottega dell`artigiano, dal vicino che vende dal catalogo, da chi fa orecchini o dall`amica che vende su internet ...... Facciamo in modo che i nostri soldi arrivino a gente comune che ne ha bisogno ... non alle multinazionali e ai grossi imprenditori che sottopagano i dipendenti.... cos? facendo piu` persone potranno vivere un Natale felice.
Se sei d`accordo copialo nella tua bacheca!
MARIA RITA GIORDANO (da Facebook).
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