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TI RICORDI LA CASA ROSSA - Giulio Scarpati scrittore
GIULIO SCARPATI, POPOLARE "MEDICO IN FAMIGLIA" SU RAI UNO, HA DEDICATO ALLA MADRE MALATA DI ALZHEIMER LO STRUGGENTE "TI RICORDI LA CASA ROSSA?"
di Romolo Ricapito
E` stato appena pubblicato da Mondadori il libro dell`attore Giulio Scarpati dal titolo "TI RICORDI LA CASA ROSSA?", Lettera a mia madre, 16 euro.
Il volume intende essere un lungo sfogo-verit? diretto appunto alla madre Flavia, alla quale tre anni fa venne diagnosticata la malattia di Alzheimer.
Sulla falsariga di "Non vi lascer? orfani" (best seller di Daria Bignardi) Scarpati, nato nel 1956, ripercorre la sua infanzia, in particolare quella racchiusa nei quattro mesi estivi di vacanza a Licosa, una frazione del paese di Castellabate in provincia di Salerno, dove gli Scarpati possedevano la Casa Rossa del titolo e nella quale soggiornavano a lungo coprendo l`intera estate e l`inizio dell`autunno.
Dopo sette ore di viaggio su una vecchia 600, essi raggiungevano negli anni Sessanta e Settanta tale localit? del sud provenienti da Roma, loro citt? di residenza. Questa Casa Rossa sperduta nel Cilento, con un paesaggio umano di popolane che ancora reggevano incredibili pesi sulla testa per trasportare masserizie e provviste, diventa una sorta di luogo-simbolo dell`infanzia dell`attore, che ? il pi? piccolo della famiglia, composta da pap? Franco, mamma Flavia e dai fratelli Luigi e Irene, la primogenita.
Il racconto narrato alla genitrice con lo scopo di farle ricordare elementi della vita che lentamente la malattia va cancellando, diventa prima di tutto una sorta di messa in ordine dei ricordi rivolta dall`attore a s? stesso.
Castellabate, recentemente riscoperta dal turismo di massa grazie al successo del film Benvenuti al Sud, ? il teatro dei ricordi pi? intensi e struggenti di Scarpati, che ha ereditato il nome di battesimo dal nonno paterno Giulio Schneiber, svizzero.
Nel carattere della madre ha per? la prevalenza l`origine svizzera.
La donna si rivela tedesca nei gusti, nell`educazione dei figli e negli interessi, rifuggendo dalle abitudini tipiche del meridione (gli Scarpati sono una famiglia di sanguigni napoletani).
E cos? le sue preghiere affinch? i figli non ereditino il "nasone"
tipico degli antenati del marito, hanno successo: Giulio e i suoi
fratelli avranno naso piccolo e capelli biondi.
Cuoca poco esperta, Flavia d? il meglio di s? come femminista ante litteram ed ecologista. Insegnante d`inglese, non riuscir? ad inculcare questa lingua nella testa dei figli, ribelli e di indole "napoletana", a dispetto dell`aspetto esteriore, nordico ed efebico.
La mente della donna se ne va, mentre il cuore ? fermo; ma, a dispetto di tanti falsi allarmi e del deperimento organico, mamma Flavia a 90 anni ? sempre qui, assistita da due badanti straniere alle quali Giulio Scarpati dedica il libro.
E il padre, a 91 anni, legge l`ultimo libro di Camilleri tutto d`un fiato, dopo essere scampato a un devastante cancro, ma senza avere mai accettato fino in fondo la malattia della consorte.
Il decorso dell`Alzheimer della donna attraversa diverse fasi; ella diventa molto aggressiva, subito dopo avere imparato ultraottantenne a navigare su internet, con incredibile abilit?.
Di colpo per? inizia a disimparare tutto, mentre contemporaneamente rinfaccia al marito presunti torti subiti 50 anni prima. E decide, infine, di separarsi.
La diagnosi della malattia di Alzheimer la lascia incredula e rabbiosa contro i medici incompetenti, che non avrebbero capito nulla.
Il racconto poi torna indietro ricordando le memorie di guerra della
genitrice: sfollata a Fondi, ella ha assistito durante l`ultimo conflitto mondiale al dramma delle donne ciociare violentate nel 1944 dal contingente marocchino dell`esercito francese, mentre la sua famiglia di origine era sfollata a Fondi.
Zia Luisa, con due figli piccoli, si offr? "in sacrificio" per salvare altre donne e fu infine graziata da un pietoso soldato marocchino.
Ma ? la verit?, o la memoria di Flavia Scarpati ha abilmente occultato un dramma, forse anche suo personale ?
La biografia della madre si completa con alcuni suoi meriti sociali:
contribu? con grande abnegazione di ecologista alla nascita del Parco Naturale del Cilento e interruppe con la sua vivace opposizione in politica la speculazione edilizia a Licosa.
Contemporaneamente, Scarpati parla dei suoi anni giovanili: membro sella Fgci e con incarichi al suo interno, distribuiva il quotidiano l`Unit? porta a porta. Durante il referendum sul divorzio la sua famiglia ospita nella Casa Rossa del Cilento Claudio Villa, convinto divorzista, perch? il cantante era stato invitato per un concerto-comizio nel salernitano.
Alla fine, rivelata la sua intenzione di fare l`attore, Scarpati viene condotto dalla sua famiglia (per essere "valutato" nel suo talento) al cospetto di un silenziosissimo Riccardo Cucciolla, mentre subito dopo ? preso sotto l`ala protettrice dall`attrice e scrittrice Elsa De`Giorgi, che fu determinante nell`avvio della sua carriera.
I successi al cinema con il Giudice Ragazzino (1994), dove interpreta Rosario Livatino (David di Donatello per il migliore attore protagonista ) e in tv con "Un Medico in Famiglia" al fianco di Lino Banfi, dove il suo personaggio del medico Lele Martini diviene un idolo delle folle, causano a Scarpati quasi una crisi di identit?:
egli allora deve per forza bilanciare tale successo commerciale con opere teatrali impegnate...
La parte finale ? un lungo excursus su finti allarmi di una fine imminente della madre, che non avviene mai.
Tutto questo risulta spossante sul piano psicologico per Scarpati, ma
di pi? per la sua famiglia (l`attore ha due figli, Edoardo e Lucia,
avuti dalla regista teatrale Nora Venturini); nonostante ci? egli sceglie di combattere e di dedicare alla madre questo libro, intimamente convinto che ci? possa risultare consolatorio anche nei riguardi di chi affronta i suoi stessi problemi.
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