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La finanziaria 2005 ammazza la cultura

A detta di tutti gli operatori del mondo dello spettacolo l`ultima finanziaria di Tremonti e Berlusconi sar? un massacro per cinema, teatro, musica, danza, circhi e spettacolo viaggiante. Il Fondo unico dello spettacolo (Fus) precipiter? da 464 a 300 milioni di euro, un 35% in meno rispetto al 2004, la met? in confronto al 2001. Hai voglia caro Presidente Ciampi a dire: ?Il grado di civilt? di un paese si misura anche dal numero dei suoi teatri. E` nel teatro che si rispecchia l`identit? di un popolo?.
Chiacchiere, per Berlusconi sono solo chiacchiere; per lui la cultura ? una cosa da sognatori, quel che conta invece sono gli affari, i soldi, la ricchezza.
Cara Piera Degli Esposti fai tenerezza quando ricordi ?i luoghi teneramente eversivi, un garage, una cantina, un capannone industriale. Luoghi del margine, luoghi indifesi dove si sono incrociate e devono continuare a incrociarsi le intelligenze, le sensibilit?, le esperienze, gli entusiasmi, la critica di saperi diversi?. Io ricordo i miei felici anni romani, quando si aspettava con ansia l`ultimo spettacolo di Carmelo Bene, di Leo De Berardinis, di Giancarlo Nanni o l`ultima performance di Manuela Kustermann.
Perch? sono finiti quei tempi? Tu Piera dici: ?Transennare tutto questo, come fossimo di fronte a delle rovine, significa cancellare la linfa che siamo stati e che continuiamo ad essere per il Paese. Questa finanziaria non ? altro che la pi? recente parola pronunciata da un governo che non ha mai fatto mistero della sua estraneit? al mondo della cultura italiana. Questa politica spazza tutto ci? che di poetico e artigianale nel teatro ha avuto sempre sede?.
Anche il cinema canta il suo de profundis. Davide Croff, presidente della Biennale di Venezia, dice che con i tagli previsti la Mostra del cinema non si potr? pi? fare. Anche dal campo della musica si levano voci accorate e dure allo stesso tempo. Salvatore Accardo ricorda che non si diventa colti e curiosi per folgorazione divina: senza un`educazione adeguata nelle scuole siamo tutti fregati. ?Mi pare - dice Accardo - che si voglia minare deliberatamente la cultura e generare degli ignoranti, gente che non capisce e non si pone domande?.
Il comico ministro Buttiglione ha detto che batter? i pugni per fermare la mannaia dei tagli; ma statene sicuri si adeguer? e conserver? la poltrona. Intanto i sindacati confederali e le associazioni degli esercenti dello spettacolo hanno indetto uno sciopero generale di categoria per l`intera giornata del 14 ottobre prossimo. ?Chiudere un giorno per non chiudere per sempre?, ? lo slogan. Avviliti s?, ma non rassegnati. Anche Roberto Benigni, che proprio il 14 ottobre avrebbe dovuto lanciare il suo ultimo film La tigre e la neve, ? solidale con i lavoratori dello spettacolo. ?La cultura non conta per la politica - dice Benigni -. Non si d? pi? valore allo spettacolo, che invece avrebbe bisogno di tempo, denaro, talento e lavoro?.

Vito Ruccia
10 ottobre 2005
 




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