GRAZIE DI ESSERE ESISTITO ALBERTONE NOSTRO

La camminata ?al volo? era l`interpretazione del rampante italiano sicuro di se, che pi? da bambino mi aveva impressionato di Alberto Sordi. L`ultima chiacchiera su Sordi era di pochi giorni prima la sua scomparsa, quando parlando con un amico, avevo raccontato la speranza di poterlo incontrare per farmi regalare la pellicola del film che i baresi dovrebbero pi? di tutti ricordare ?Polvere di stelle?, quello di ?ma n`do vai se la banana non ce l`hai?. Girato nel `72 raccontava la storia di una compagnia di ?scavalcamontagne? come venivano definiti i teatranti di terzo livello che per esibirsi andavano in sperduti paesi di provincia. Quell`interpretazione faceva vivere di luce propria il nostro Teatro Petruzzelli ove Sordi nella pellicola, appena giunto a Bari con la sgangherata compagnia, ordina ai colleghi di inginocchiarsi davanti al teatro pi? bello d`Europa. Per il capocomico significava rappresentare la gioia del successo dopo tante fatiche, pomodori e pubblico caliente di paese. Infatti nel film gli americani permettono a Sordi e Monica Vitti (sua degna compagna d`avventura) di esordire nel Teatro Petruzzelli occupato negli ultimi mesi di guerra, per un successo che svanir? poi con il ritorno a Roma e la fine della guerra. Ricordo le recensioni del grande Ennio Flaiano che raccontando le prime interpretazioni di Sordi rimembrava la ferocia della critica e il mancato successo di pubblico. Da doppiatore di Oliver Hardy a personaggio radiofonico, la sua carriera inizia a 15 anni negli anni `30 tra le due guerre. Poi ?La grande guerra? e altri 180 film hanno reso Alberto Sordi l`attore italiano che grazie alle sue interpretazioni con grandi registi o in film ove lui stesso dirigeva, ha meglio interpretato l`italiano: dal dottore che ruba i soldi della sanit? ?Il medico della mutua? al marito cornificatore, dal giovane invaghito della moda Usa all`Avaro (dicevano di lui), dal vigile al tassista, dal Vitellone al mafioso, dal detenuto in attesa di giudizio al borghese piccolo piccolo. Uomini di tutti i giorni, di tutte le estrazioni, con tanti sentimenti. E sulla mitica scena di ?Un Americano a Roma? mentre mangia i romanissimi bucatini (?Spaghetto, m`hai provocato e io me te magno?) dopo aver scartato la disgustosa mostarda, ci mise il suo autografo nella giornata barese ove rivide il Petruzzelli spoglio e mutilato. Portava con s?, la gran voglia di comunicare e la tristezza del suo ingiallito volto segnato dalla malattia e ci teneva a parlare tanto della sua eredit? di uomo senza famiglia per scelta di vita: una raccolta dei suoi personaggi italiani per un opera che dovrebbe essere distribuita nelle scuole italiane e la fondazione per giovani artisti (di tutte le discipline artistiche). Arte, cultura e vita. Grazie Alberto e non preoccuparti sei un mito che gli anni ricorderanno come i grandi e ora..chiss? quante risate lass? con il Grande Tot?, nell`Olimpo dei sogni. RAIMONDO CUCCIOLLA