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OLIO NOSTRUM… o TUNISINO!?


Durante l?ottima stagione per qualit? dell?Olio nostrano arriva un dato ?pesante? che non tutela il made in Italy anzi: IMPORTAZIONI DI OLIO TUNISINO + 734%!!
A BARI DURANTE LA GIORNATA NAZIONALE DELL?EXTRAVERGINE ITALIANO ARRIVA QUESTO DATO SCONCERTANTE. IL NOSTRO STRAORDINARIO PRODOTTO, L?OLIO di cui siamo tra i pi? grandi produttori al mondo con una qualit? eccellente subisce lo scacco di quello tunisino comprato evidentemente anche da produttori ?disonesti? pronto a tagliarlo con quello Made in Italy.

A Bari nel frantoio ?mobile? in Piazza dl Ferrarese si ? estratto pregiato ?olio extravergine alla spina? per la Giornata Nazionale dell?Extravergine Italiano, grazie all?iniziativa della Coldiretti.
Questa dimostrazione pratica arriva nel periodo di raccolta delle olive e vuole sensibilizzare sui recenti scandali che hanno ferito il prodotto simbolo della dieta mediterranea, ? un ?Open day? organizzato in Puglia terra che produce poco meno della met? dell?extravergine italiano.
Speriamo che questa giornata serva a coloro che magari continuano a comprare bottiglie di olio al supermercato con costi di per se ridicoli, che smascherano solo frodi, in una stagione che fa registrare su tutto il territorio italiano una qualit? da record.
L?Italia, invece ? anche invasa da olio di oliva tunisino con un dato che fa rabbrividire: +734 per cento nel 2015, rispetto allo scorso anno, secondo l?analisi della Coldiretti presentata a Bari durante la Giornata nazionale dell?extravergine italiano, sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi.
Sbarchi record di olio dalla Tunisia che diventa il terzo fornitore dopo la Spagna con anche la Grecia che aumenta del 517% le spedizioni verso l?Italia. l?Italia si conferma il principale importatore mondiale di olio di oliva nonostante l?andamento positivo della produzione nazionale sottolinea Coldiretti.
Ed il via libera dalla Commissione Europea all?aumento di importazione dalla Tunisia fino al 2017, (altre 35mila tonnellate all`anno oltre le 57mila tonnellate senza dazio gi? previste) fa pensare al peggio. Ed il vero problema ? ancora la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicare per legge l?origine in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009.
Infatti negli scaffali ? impossibile trovare bottiglie ?cosidette? extravergine ottenute da olive straniere con le scritte dovute: ?miscele di oli di oliva comunitari?, ?miscele di oli di oliva non comunitari? o ?miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari?.
Sul fronte dei consumi gli italiani hanno tagliato del 25% negli ultimi 10 anni gli acquisti di olio di oliva e i consumi a persona sono scesi a 9,2 chili all?anno, dietro la Spagna 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica.
Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo sottolinea che si tratta di ?una situazione intollerabile in un Paese come l?Italia che ? l?unico al mondo a contare su 533 variet? di olive e 43 oli tutelati dall?Unione Europea con 250 milioni di ulivi diffusi su tutta la penisola, di cui un terzo nella sola Puglia?.
Il fatturato dell?olio d?oliva sale al valore record di 3 miliardi di eurorealizzati per oltre la met? grazie alle esportazioni, secondo altra analisi della Coldiretti che evidenzia una forte spinta data al settore dal recente storico accordo di filiera che ha coinvolto le organizzazioni dei produttori olivicoli, l?industria olearia, il commercio all?ingrosso e del confezionamento dell?olio di oliva e le organizzazioni rappresentative dei frantoiani.
?L?aumento costante del consumo di olio di oliva che nel mondo ha fatto un balzo del 50 per cento negli ultimi 20 anni apre grandi opportunit? che il Made in Italy deve saper cogliere. Per farlo deve puntare sull?identit?, sulla legalit? e sulla trasparenza per recuperare credibilit? anche all?estero?, ha affermato Moncalvo.
Per questo ? stato siglato un accordo di validit? triennale a partire dalla campagna di commercializzazione 2015-2016 che sancisce l?impegno dei produttori a garantire specifiche qualit? organolettiche del prodotto, tracciato, in linea con i parametri comunitari certificati da laboratori accreditati come il pagamento di 40 centesimi di euro al chilo in pi? rispetto ai prezzi di mercato, rilevati sulla Borsa merci di Bari, per partite di oli extravergine di oliva qualitativamente superiori e con un?acidit? massima di 0,4%.
A garanzia nell?accordo si stabiliscono altres? - precisa la Coldiretti - i termini di prelievi e campionamenti per analisi; le procedure per dirimere le controversie e i tempi di pagamento.
L?attivit? di controllo da parte delle forze dell?ordine ha portato nel 2014 a sequestri per 10 milioni di euro grazie a oltre 6 mila controlli da parte dell?Ispettorato repressione frodi.
Positivo tra le altre l?impegno nella lotta alla contraffazione dal gruppo di ricerca del laboratorio di Chimica Generale ed Inorganica del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali, Universit? del Salento, guidato dal Prof. Francesco Paolo Fanizzi, che si occupa di caratterizzazione di oli extravergine di oliva (blend e monovarietali), mediante tecniche avanzate di indagine come la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR) ad alto campo, in combinazione con l?analisi statistica multivariata.
Raimondo Cucciolla
Foto di Saverio Damiani

1 Dicembre 2015
 




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