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Ke personaggio

Intervista a FLAVIO OREGLIO

FAR PENSARE, EDUCARE, USANDO AMABILMENTE LE PAROLE CON SATIRA, COMICITA?, SARCASMO

52 anni, di Peschiera Borromeo (Mi), ? laureato in Biologia con specializzazione in Ecologia. Inizia nel mondo dello spettacolo come cantautore, pianista e chitarrista, vincendo nel 1985 un concorso dedicato a Rino Gaetano. In tutto ha pubblicato otto album, sulla scia stilistica di grandi come Gaber e Jannacci.
Insegnante di matematica e fisica in combutta con le gerarchie scolastiche ma con un buon rapporto con gli alunni, si dedica per dare sfogo al suo grande e sfaccettato estro al cabaret. Scrive per Aldo Giovanni e Giacomo, per la Massironi, va in Tv a Zelig nel 2000.
Ha scritto:
Scritti giovanil (Autori Nuovi 1983- Greco&Greco 2001)
Ridendo e sferzando (Greco&Greco,1998)
Il momento ? catartico (Mondadori, 2002)
Bis - Nuovi momenti catartici (Mondadori, 2003)
Katartiko? - Atto finale (Mondadori, 2004)
Siamo una massa di ignoranti. Parliamone (Bompiani, 2006)
Non ? stato facile cadere cos? in basso (Bompiani, 2007)
All`appello mancano anche i presenti (Bompiani, 13 maggio 2009)


La differenza tra epitaffio e aforisma. L?aforisma, dallo Zen come insegnamenti di cultura orientale, a quelli raccolti da Gino e Michele che ?facendo ricerca? ne hanno fatto libri e libri. L?aforisma, una capacit? come quella dei comici con la battuta, o dei vignettisti di poter coinvolgere le persone, far capire cose importanti con una battuta a volte semplice ma di impatto. Ottimo e breve rimedio al fatto che la gente non legge pi?!
Sicuramente la scrittura breve ? un tipo di scrittura interessantissima perch? comunque sia nel brevissimo spazio che occupa ? in grado di descrivere un mondo, di dare un?idea, di costruire e distruggere contemporaneamente, cio? nell?arco di pochi secondi. Trovo la scrittura breve un tipo di scrittura straordinaria, l?ho sempre coltivata, sono anni ormai che la coltivo sia sotto forma dell?epigramma, epitaffio va bene, che sottoforma di aforisma. Per? c?? una bella differenza, cio? che l?epigramma ? in versi, cio? ? una poesia, l?aforisma invece ? in prosa. Quindi amo questo tipo di scrittura credo sia ?
Molto televisiva mi permetto?
Sicuramente, ? una fortuna scrivere breve, in tv per Radio, sempre ovunque, ? un tipo di scrittura che va bene anche per i mezzi che usiamo adesso pensa agli sms. Insomma puoi fare quello che vuoi, per? ? un tipo di scrittura molto congeniale ai nostri tempi. Non ultimo ? il fatto che la gente non legge pi? e questo ? gravissimo per i nostri tempi. Non ? che possiamo far finta di niente, per? sicuramente se pu? aiutare leggere un libro di aforismi che apri e chiudi quando vuoi, ? un invogliare alla lettura.

Uno dei tuoi libri ? ?siamo una massa di ignoranti parliamone??
Quello ? un libro che ha dato il via a una trilogia tra i libri ?siamo una massa di ignoranti parliamone? che ? del 2006 , ?non ? stato facile cadere cos? in basso? che ? del 2007 ed ? il secondo atto e ?all?appello mancano anche i presenti? che ? dell?anno scorso. Sono tutti libri della Bompiani che costituiscono la sagra ??siamo una massa di ignoranti parliamone?. Aprosdoketon ? una sorta di libro appendice (n.d.r. edito da Aliberti con in appendice il saggio Il comico e i suoi contigui di Pier Luigi Amietta). St? ancora lavorando su questo progetto, non ? ancora finito. Uscir? in questo autunno il DVD con lo spettacolo ?siamo una massa di ignoranti parliamone? .

Scrivi molto perch? ? un piacere. Quindi pubblichi tanto perch? hai da sfogare quello che ? un pensiero di vita coltivato e poi l?arte ti ha permesso di non fare pi? l?insegnante e concentrarti a parlare liberamente alla gente. Ti piace parlare con la gente?
Questo s?, ? bellissimo ma ? uguale fare l?insegnante e parlare con la gente. E? sempre un palco particolare dal quale ti esprimi nei confronti di gente che sta l? ad ascoltare sia quando sei a scuola che quando sei su un palco. La scuola ? spettacolo, io facevo delle lezioni bellissime poi sono stato espulso dalla scuola perch? il preside non condivideva i miei metodi d?insegnamento.
Allora cos? ? finita, non per la tua carriera comica?
No, io sono stato espulso dalla scuola . Non mi hanno pi? voluto. Per? questo appartiene al passato, ? una cosa mia che mi ? capitata?
Posso.. non finivi i programmi ministeriali?
No, era proprio il metodo d?insegnamento che utilizzavo che a loro non piaceva, non era congeniale, non era ortodosso rispetto alla scuola. Perch? io facevo ridere, perch? usavo un linguaggio ?terra, terra?, per 1000 motivi non avevo quell?ortodossia che loro chiedevano. Per? i ragazzi che seguivano imparavano le cose e questa per me era la cosa pi? importante. Nell?insegnamento non si guarda mai questo aspetto che invece ? fondamentale e cio? la ?trasmissione?. A me non interessa fare una lezione che sia accademicamente perfetta se poi dall?altra parte pensano ?e chi se ne frega? io ho bisogno di trasmettere quello che so e che voglio trasmettere a chi mi sta ascoltando e quindi utilizzo tutte le tecniche possibili e immaginabili per farlo.

Parlavi di Pierluigi Amietta, delle differenze sostanziali per chi vuole conoscere il ramo della comicit?, la differenza tra comicit? e satira, tra ironia e sarcasmo che ? quindi sia un modo di scrivere che un modo di esprimersi?
Si, ma sono soprattutto degli atteggiamenti. Allora l?ironia, il sarcasmo, la satira, la comicit?, l?umorismo sono tutte forme del ridere diverse una dall?altra. Perch? ce ne sono di pi? cattive, di pi? agghiaccianti, di pi? balorde, di pi? leggere eccetera, sono forme diverse.

Facciamo un esempio di sarcasmo? forse ? utilizzato pi? da personaggi come Vauro
Il sarcasmo ? terribile, di solito prende di mira la persona e la fa incazzare. Comunque ? ben spiegato in quell?opuscolo. Adesso non sono in grado di riprodurlo esattamente. Me lo sto studiando anch?io. Per? ci sono le differenze. L?ironia ? quando tu parli di una cosa sottointendendone un?altra, ad esempio quando vedi uno seduto su una sedia e dici ?per? si lavora oggi eh?? .Questa ? ironia, capisci?

E? chiaro. Un dirigente pubblico, un burocrate?perch? lavora?
Esatto. L?ironia ? una forma differente, la comicit? ? ancora differente. Sono tutte forme del ridere, sono ?sfere? differenti.

Hai fatto un monologo sulla genetica. E siccome i comici ricordano cose molto importanti e per questo sono molto seguiti e/o molto censurati? hai parlato di responsabilit? e buon senso. Per esempio ultimamente ho trattato le truffe alle assicurazioni ed ho incontrato persone che dicevano ?fanno bene quelli che truffano le assicurazioni? ecco la Responsabilit? ? questo il problema. Essere tutti in parte responsabili dello scatafascio. E? capire che non si pu? dare del ladro agli altri se poi noi lo siamo per primi. E forse ? questo il motivo perch? vanno per la maggiore i politici ladri? Ogni italiano dice, io non sono bravo come lui, merita, lo voto!
E pu? darsi che ci si riscopra ladri, che ci si rifletta in queste cose negative. Per? la responsabilit? qui come l?ho intesa io ? in senso molto ampio, perch? tante volte siamo soliti attribuire agli altri la responsabilit? delle cose e invece si dice ? io vorrei che la responsabilit? sia cambiata in modo tale che tutti siano seduti di fronte allo specchio?. Ti devi guardare prima di dire che la responsabilit? ? di qualcun altro, perch? magari ? anche tua sotto certi aspetti?

Feci una campagna di sensibilizzazione che si chiamava ?multiamo chi sporca?. Il sindaco di Bari sembra ora propenso a multare i cittadini che sporcano. Ognuno ha la sua responsabilit?? L?azienda municipalizzata non pulisce bene o ? di chi butta a terra la carta il primo colpevole?
Il problema ? nell?educazione civica tante volte. Poi basta poco. Si rischia anche che questi discorsi siano fraintesi come la solita ramanzina. Tante piccole cose servono ma questo non ci deve far dimenticare le grandi tematiche. Cio? se io voglio parlare dei grandi problemi ambientali non st? l? a fare la multa a chi getta la carta. Bisogna dare attenzione ad altre cose che forse sono pi? terribili.

Noi siamo felici di aver conosciuto Fabio Oreglio, che ci ha detto che aveva gi? letto il nostro giornale e siamo convinti che forse il tentativo, il sogno di diventare un giornale nazionale indipendente Tante coscie, buone coscie e under under beutiful beatiful che a Bari si dice sott sott bell bell.
 




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