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Campagna di sensibilizzazione

UNA SERATA IN UN PUB TRA MUSICA AMICI E QUIETO VIVERE

Da sempre, e cio? fin dalla fine degli anni ?80, con il proliferare di locali pubblici tipo birrerie e pub, che andavano a variare la monotonia di pizzerie e ristoranti, ci siamo trovati di fronte ad una mancanza assoluta sia di regole precise, sia di una giusta valutazione di un settore nuovo, che da` lavoro a tanta gente e che intrattiene persone di tutte le et? e ceti sociali.
Inizialmente l?orario di chiusura divent? diatriba tra i gestori e le istituzioni locali (nel `95 a Bari sono stato tra i promotori del posticipo della chiusura di un paio di ore), poi la diatriba perenne per le esibizione di gruppi musicali (una forma di cultura sempre vessata), poi in 15 anni mai un regolamento sui tavolini esterni (problema mai risolto), infine nessuna chiarezza circa l`orario di chiusura serale.
Da Cisternino a Trani, anche in piena estate, spesso i locali erano costretti a chiudere a mezzanotte o, nel pieno dell?attivit?, sono soggetti ai controlli dei vigili urbani (mandati dalle singole amministrazioni) per controlli che possono tranquillamente essere fatti in altri orari (licenze, tavolini ect). Ci fu anche, con spese di migliaia di ? per i pochi ingegneri ?autorizzati?, una delibera per immettere dei limitatori sonori agli impianti audio.
Nel 2006 poi ci fu un ordinanza del sindaco di Bari che limitava la musica d?intrattenimento nei locali pubblici alla mezzanotte. Un paio di ore in pi? erano previste solo per i week end (venerd? e sabato sera). Ora nel pieno della campagna elettorale la normativa viene sostituita con una considerata dai residenti e da un partito dell?opposizione (Gruppo Indipendente Libert?) ?fracassona?: fino alle 2 di notte tutto permesso (ma attenzione sopra i decibel previsti non ? possibile andare, come non si pu? far ballare in un pub), mentre fino alle 3.30 (che diventano le 4.30 per il venerd?, sabato e prefestivi) si pu? tenere musica di sottofondo.
Ordinanza sindacale (del sindaco non centrano i sindacati?) significa emessa da un sindaco, che ha il potere di decidere su un?attivit? economica e di intrattenimento che avrebbe bisogno di chiare leggi (nazionali o regionali altrimenti con il Federalismo amministrativo non ne usciamo vivi?) anche per dare spazio alla musica dal vivo.
La giusta musica d?intrattenimento va considerata per educazione in due sensi: non pu? superare la voce dei clienti che se vanno in un locale ci vanno per stare insieme non per essere assordati, e perch? fuori dai locali c?? un mondo che vive e si riposa nelle ore serali e poi notturne.
Commercio, cultura e quieto vivere. Tanti i motivi, buoni per sperare in regole chiare che siano anche un volano turistico ed economico. E per questo speriamo in un intervento regionale.
Il problema ?schiamazzi? e decibel, deve sicuramente essere regolato differenziando le zone turistiche dai centri urbani, anche se dopo tante discussioni,finalmente i proprietari concordano con le esigenze dei cittadini e si auto-limitano, mentre parte della cittadinanza che, per propria sfortuna si ritrova nei pressi di un locale pubblico, comprende che il problema sta nell?educazione che manca a coloro che a tarda sera vanno in giro con amici creando situazioni chiassose, gli schiamazzi appunto.
Non possono essere quindi additati e colpevolizzati i proprietari dei locali pubblici, luci e bagliori di una e di tante citt? che vivono e con la loro vitalit? serale dovrebbero dare sicurezza e non insicurezza.
Come cantava melanconicamente Domenico Modugno ?si spengono le luci, si spegne anche l?insegna di quell?ultimo caff??, le strade son deserte, deserte e silenziose?.

Raimondo Cucciolla

cliccando qui potete leggere il progetto STORIE DA BARi un libro con i racconti di tutti coloro che hanno vissuto una serata speciale nei locali?
 




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